LA LOGICA DEL CUORE - LOGICAL AFFAIRS OF THE HEART #10
Una rubrica mensile dedicata ai problemi sentimentali “millennial” per tutti quelli che seguono Hook, firmata immancabilmente dal nostro Esperto.
A monthly column that tackles the matters of the heart of our millennial era, for all of our loyal followers, penned by our Expert, our advice columnist.
Negli episodi precedenti avete conosciuto il nostro filosofo della scienza, il sedicente Esperto e discusso altri problemi. Sarà la voce, cari seguaci di Hook, della rubrica La logica del Cuore, che analizzerà secondo i dettami della logica classica i vostri problemi d’amore. Sarà qui per voi ogni mese. Vi invitiamo a scrivergli e sottoporgli i vostri dilemmi. Lui vi darà risposte esatte.
In the previous episodes you met our brilliant scholar of Philosophy of Science, our self-appointed Expert who discussed other issues. He will guide you, our trusted Hook readers, through this column The Logical Affairs of the Heart, analyzing your modern romantic problems, through the lens of Classical Logic. He’ll be here for you every month. Feel free to write him your most intimate doubts and open up to him. He will always have the right answer.
The English Version is right below the Italian one.
AMOR MIRABILIS
Quando penso di averlo compreso lui mi sorprende sempre. A volte questo è piacevole, le persone prevedibili alla fine sono noiose. In altre circostanze però non è bello per niente.
Anzi. Ci rimango male. Sai, quando mi sorprende in negativo.
Quando penso oramai di aver capito che tipo è e che ci tiene. E invece poi fa o dice qualcosa di inaspettato e ci rimango malissimo. Certe notti penso di essere l’amore della sua vita, ma poi sembra che invece sia la solita di passaggio.
Ma allora che gli frulla in testa? Vuole stare con me o no? Sono stufa di farmi tutte queste domande, vorrei pensare di meno e godermela di più. Vorrei comprenderlo, ma senza rovinare la magia, senza mettersi seduti e chiarire. Vorrei non pensare. E invece non ci riesco. Vorrei capire, ma alla fine mi convinco non c’è niente da capire.
Però…visto che non voglio adeguarmi allo stereotipo da commedia romantica inglese e americana, poco salutare di abbandonarmi alla tristezza, sola su un divano, a mangiarmi un vasetto di gelato, ho deciso di chiedere a te.
Forse la logica potrà aiutarmi laddove il mio intuito femminile fa cilecca. Oddio l’ho scritto davvero?! Vabbè pace. Sono alla frutta.
Aiutami Esperto, ti prego.
Cara Giuditta,
modello numero 4 anche per te? Se non cogli la citazione già potresti iniziare a capire che il tuo intuito femminile non è questa gran cosa. Sorvolerò anche sul tono supponente con cui ti rivolgi al tuo santone di turno (io ridotto a guru, che disgrazia!) quando tutte le altre frecce a tua disposizione si sono rivelate spuntate. E quindi, nel mio essere magnanimo, cercherò di aiutarti comunque.
Questa volta, data anche la tua resilienza alla razionalità, non servirà nemmeno addentrarsi fuori dai confini della logica classica. In questo caso le rigide limitazioni ti servono, così come l’ineluttabile forza della conseguenza.
Dici di non voler pensare e di non voler far domande. E però pretendi di capire il comportamento di lui.
Per forza non ne esci.
La logica intanto ti può spiegare perché sbagli già dall’inizio. Infatti, se non vuoi farti domande, allora devi farti almeno una domanda sul perché non vuoi farti domande (devi cioè giustificare questa presa di posizione). Quindi in ogni caso, è opportuno che tu ti faccia delle domande (invece di credere al tuo intuito fallace!).
Quanto ti ho appena detto non è solo un consiglio, ma corrisponde a una legge logica famosissima: la consequentia mirabilis (cioè la conseguenza degna di stupore). La consequentia mirabilis (tale nome glielo affibbiarono i medievali ma è attestata almeno dai tempi degli Stoici, che la usarono per controbattere agli Scettici) destava tanta meraviglia perché permetteva di giungere alla verità di una proposizione partendo dalla sua negazione. Qualcosa che pare un trucco e sembra controintuitiva.
E infatti tu navighi ancora nel buio della notte in cui tutte le vacche sono nere. Eppure, come dicevo prima, si tratta di una tautologia, cioè (semplificando un poco) è sempre vera. La consequentia mirabilis afferma infatti che se una proposizione “A” segue dalla sua negazione “¬A” (non-A), allora sarà vera. In formule (¬A→A)→A (che si legge “se non-A allora A, dunque A). Facciamo un altro esempio, visto che qui serve pensare e non intuire.
Se nulla è vero, allora qualcosa è vero: cioè che nulla è vero. Dunque qualcosa è vero! Non sei convinta? Proviamo così. Se hai capito che non puoi capire nulla di tutto questo, allora una cosa l’hai capita, cioè che sei ignorante.
Quindi rallegrati, qualcosa puoi in effetti capirla! Questa versione somiglia appunto all’argomento degli Stoici contro lo scetticismo: se non si può dimostrare nulla (tesi scettica), allora si può dimostrare proprio il fatto che non si può dimostrare nulla. Quindi qualcosa si può dimostrare.
Ti invito quindi a essere stoica, piuttosto che scettica, nella tua vita sentimentale. Questo non significa governare le passioni e impostare la tua vita sull’imperturbabilità come tanti credono. No. Essere stoici significa anzitutto pensare, e rivendicare, anche nell’amore, questa grande possibilità.
Forse alla fine anche negli affari di cuore potrai avere conseguenze meravigliose!
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ENGLISH VERSION
Dear Expert,
I'm Giuditta and I’m contacting you because I whenever I try to deeply understand the guy I’m dating, I dive deep into an existential crisis.
When I think I finally seized him up, he always surprises me.
Sometimes this is kind of nice, predictable people are ultimately boring.
In other circumstances, however, it’s no fun at all. Actually, it makes me feel bad.
You know, when it’s one of those off days.
When I think that I finally understood his type and I believe that he cares about me.
But then he does or says something unexpected and I feel terrible about it.
Some nights I think I am the love of his life, but other times he feels like one of my usual fleeting relationships. What is going on in his head?
Does he want to be with me or not? I'm tired of asking myself all these questions, I’d like to think less and enjoy life more.
I wish I could truly get him but without spoiling the magic, without sitting down and rationalizing everything. I’d love to turn off my thoughts. But I can't.
I’d love to understand, but in the end I am convinced there is nothing to understand.
But… since I don't want to adapt to the unhealthy rom-com stereotype of abandoning myself to sadness, alone on a sofa, eating a jar of Nutella, I decided to write to you. Perhaps Logic can help me where my feminine intuition fails. OMG, did I really write that?!
Oh well peace. I’m toast anyway.
Help me Expert, please.
Dear Giuditta,
Model number 4 for you too? If you don't get this reference ( from this movie: https://www.dailymotion.com/video/x51d1t you may want to explore your feminine intuition further. - Giuditta, like Judith how biblical!)
I will also ignore the opinionated attitude you project and the tone you picked to address your ‘holy man of the day’ (I’ve been reduced to a guru, what a tragedy!) since you have no way to turn and you played all your cards. And so, in my being magnanimous, I will try to help you anyway.
This time, given your resilience when it comes to rationality, we won’t even need to go beyond the walls of classical logic. In this case its strict limitations are helpful to you, as well as considering the inevitable force of Consequence.
You say you don't want to think and you don't want to ask questions. And yet you pretend to understand his behavior.
Of course you are stuck.
Meanwhile, logic can explain to you why you are wrong to begin with. In fact, if you don't want to ask yourself questions, then you have to ask yourself at least one question about why you don't want to ask yourself questiona (in other words, you have to justify your stance).
Basically, you should ask yourself questions (instead of following your pesky intuition!). I’m not just giving you empty advice, but I’m sharing a very famous logical law: consequentia mirabilis (the kind of consequential event, worthy of astonishment). The consequentia mirabilis (a word that we can find mentioned the Middle Ages but it is attested at least since the time of the Stoics, who used it to argue with the Skeptics) inspired so much wonder because it allowed to reach the truth of a proposition starting from its negation. Something that feels like a magic trick and seems counterintuitive. And that’s why you still sail in the darkness of the night where all the cows are black, as Hegel put it.
Yet, as I said before, it is a tautology, that is (simplifying a little) a sentence that is is always true. The consequentia mirabilis in fact states that if a proposition "A" follows from its negation "¬A" (non-A), then it will be true. In formulas (¬A → A) → A (which reads “if not-A then A, therefore A). Let's take another example, since here we need to think and not be intuitive.
If nothing is true, then something is true: that is, nothing is true. So something is true! Not convinced? Let's try this way. If you understood that you cannot understand any of this, then you have understood one thing, which is that you are ignorant. So rejoice, something you can actually understand! This version resembles precisely the Stoics' argument against skepticism: if nothing can be proved (skeptical thesis), then the fact that nothing can be proved can be demonstrated precisely. So something can be proved.
I therefore invite you to be a stoic, rather than a skeptic, in your love life. This does not mean limiting your passions and making imperturbability the focus of your life as many believe. No, being stoic means first of all thinking about, and claiming, even in love, this wonderful possibility.
Perhaps in the end you can have wonderful consequences even in affairs of the heart!