NON CHIEDERMI LA LUNA by Luca Cassarini

Credit: @Luizclas

"Viviamo di ricordi e di immaginazioni. Queste, per la futura attività.

Tutto ciò che facciamo ci sembra senza peso, evitabile, noioso.

Quello che abbiamo fatto si confonde con quello che vorremmo fare."

(Ennio Flaiano, Diario degli errori)

Profumo di ozono nell’atmosfera asettica ed artificiale. Distesa di grigie rocce lunari, una scheggia lapislazzuli è dettaglio ingombrante in un cielo che sembra un tulle di diamanti. Nel locale, il solito andirivieni di pendolari e residenti è un lascito stantio di memorie del passato. Qualcuno si ferma più degli altri, a chiacchierare, pensare oppure scrivere. Come lui che, nelle pause tra una parola e l’altra, coglie frammenti di discorsi futuristici, ma attuali:

“I robot sono roba da fantascienza, caro mio! La componente umana resterà sempre il valore aggiunto. Quelle lattine dotate di circuiti non sono altrettanto brave a bluffare come noialtri, non credi?”

Scuote la testa. Un dialogo tra clienti leggermente alticci; in quel crypto-bar di periferia, il vociare è la colonna sonora della serata. Beve una sinto-birra e scrive su un vecchio quaderno sgualcito. Suoi feticci di tanti decadi prima, quando… beh, non aveva importanza. Il passato è passato, niente servirebbe per riportarlo in vita. I ricordi sono un flusso di sostanze chimiche in un organo dall’aspetto spugnoso. Nulla più. Sì, una volta c’era stata una persona nella sua esistenza, ma adesso è passata anche quella, sostituita da un ninnolo virtuale, un frammento video che ripete sempre la stessa identica cosa. È diventato come quegli appassionati che domandano sempre la medesima canzone, senonché le note si sono fatte tutte stonate. E i suoi ricordi dannatamente fuori luogo, in quel posto letteralmente fuori dal mondo.

Anni fa, si era allontanato dalla Terra con ben pochi rimpianti. “Firma qui”, gli avevano detto. “Firma qui e troverai la fortuna.” Ecco i nuovi pionieri del secolo delle avventure spaziali. Lasciarsi tutto alle spalle, e partire verso l’infinito e oltre. A quei tempi i cartoni animati si erano fatti realtà tangibile, infine. Con la differenza che non era detto ci fosse sempre l’happy ending. Il rischio calcolato era l’unica ipoteca che poteva permettersi nella sua vita. Certe astronavi o le si prendono una volta o non passano più, il proverbio dei vecchi terrestri.

Qualcuno, passando rapido, lo colpisce di sbieco. Quasi non ci fa caso. Rimane una scia di profumo di donna. O comunque, di un essere vivente di sesso femminile. Il rilevatore di feromoni è qualcosa di più recente, e anche lui ce l’ha. Tuttavia, non vuole troppe distrazioni. Senza perdere il filo, continua a tracciare i suoi scarabocchi: a prima vista, sembrano essere parole, a un occhio inesperto parrebbero simboli di difficile comprensione.

Qualcuno lo urta nuovamente. Allora non è un caso, si dice. “Voltrix 9”, mormora in direzione del disturbatore. Una donna, dall’aspetto giovanile e curato, si volta per un battito di ciglia. Eccola! Era lei. Era lei? Sbagliato: le assomigliava parecchio, ecco tutto. Lo sai anche te che le cose non vanno mai esattamente come speriamo. Rimane un attimo a fissare quell’immagine sfumata via, vorrebbe accarezzarla come fa ogni tanto con la olofotografia della persona che più ha riempito la sua vita. Solo che adesso no, non stanno più assieme e dunque… “Mi domandi qualcosa che non posso darti. Non chiedermi la luna” gli aveva detto la giovane, quella sera di molti anni prima. Allora, la Luna, se l’era procurata per contro proprio.

L’abituarsi al nuovo ambiente era stato graduale, ma adesso ci ha fatto il callo. Dalla finestra del bar si vede la sua lontana terra natia, e sa che…

“Due rette parallele, proiettate all'infinito, ad un certo punto si incontrano.”, commenta un ragazzo rimettendosi gli occhiali. Dev’essere uno degli ultimi arrivati, quel posto è oramai rifugio per chi non ha più niente da perdere…o ha tutto da guadagnare.

Scarabocchia le ultime parole su quel foglietto tutto spiegazzato. Sì, grazie al cielo esiste ancora la carta. Sì, per fortuna abbiamo ancora qualcosa da dirci. Fosse anche un semplice arrivederci, amore, ciao.

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