PARCO GIOCHI by Alessandro Cabiati

È un continuo saltellare

come da bambini i giochi

sui legni asimmetrici del parco

l’equilibrio su una gamba instabile

cercavamo di spiccare un balzo

incerto, sbattendo inutilmente le ali

informi, si riempiva l’aria con

la fantasia, e la luna non era poi

così lontana. Quindi tornavamo a casa

scivolando dalla sommità del vento

l’ultimo scivolo, altri due minuti dai

e poi andiamo

e quel su e giù, quel rimandare

(rincorrevamo le Vertigini un tempo)

è oggi profumo insipido e pallido

di resina nel parco, o riappare

incerto, mentre mi ritrovo a saltellare tra

desiderio

fantasticheria

dispiacere

come da bambini, una volta all’aperto

appropriandosi del mondo

ricostruendolo pezzo dopo pezzo

di colore diverso, ora giocando

con parole cariche di cemento e malta.

E tu che mi dicevi che l’edilizia poetica non era cosa da grandi.

Alessandro Cabiati è assegnista di ricerca presso l’Università Ca’ Foscari Venezia e la Brown University negli Stati Uniti, dove lavora sui rapporti tra fiaba letteraria e psichiatria nell’Ottocento. Sebbene scriva poesie e racconti da diversi anni, ha deciso solo di recente di pubblicare i suoi scritti non accademici. Di prossima pubblicazione una sua poesia su Neutopia – Rivista del Possibile.

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