LA LOGICA DEL CUORE - LOGICAL AFFAIRS OF THE HEART #3

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Una rubrica mensile dedicata ai problemi sentimentali “millennial” per tutti quelli che seguono Hook, firmata immancabilmente dal nostro Esperto.

A monthly column that tackles the matters of the heart of our millennial era, for all of our loyal followers, penned by our Expert, our advice columnist.  

Negli episodi precedenti avete conosciuto il nostro filosofo della scienza, il sedicente Esperto e discusso altri problemi. Introdurrà per voi, seguaci di Hook, la rubrica La logica del Cuore, che analizzerà secondo i dettami della logica classica i vostri problemi d’amore. Sarà qui per voi ogni mese. Vi invitiamo a scrivergli e sottoporgli i vostri dilemmi. Lui vi darà risposte esatte.

In the previous episodes you met our brilliant scholar of Philosophy of Science, our self-appointed Expert who discussed other issues. He will guide you, our trusted Hook readers, through this column The Logical Affairs of the Heart, analyzing your modern romantic problems, through the lens of Classical Logic. He’ll be here for you every month. Feel free to write him your most intimate doubts and open up to him. He will always have the right answer.

The English Version is right below the Italian one.

 

Caro esperto, ultimamente mi sto vedendo con una ragazza che ho conosciuto per lavoro. Quando stiamo insieme va tutto bene, è affettuosa e passionale, ma quando non ci vediamo si comporta in modo strano come se avere a che fare con me le desse quasi fastidio.

Non so davvero che fare. All’inizio pensavo di essermi preso una cotta, ma quando fa la stronza in quel modo la detesto davvero. A volte penso di scriverle di non volerla vedere più ma poi ritorno sui miei passi. Puoi aiutarmi?

Grazie,
Fabrizio

Caro Fabrizio, 

come prima cosa potrei dirti di non essere un gretto e insignificante schematico.

Tuttavia, benché lo pensi davvero, tale semplice affermazione anzitutto non solo non ti sarebbe utile ma, cosa ben più importante, sarebbe un problema per me, visto che dovrei poi gestire le tue rimostranze e soprattutto quelle dell’editore che pubblica questa rubrica.

 Pertanto cercherò di farti capire come il problema sia tuo e del tuo ragionamento classico.
Il poeta Catullo a suo modo lo aveva già compreso. “Odi et amo” dice nel suo carme 85.
Odiare e amare insieme. Esattamente. Com’è possibile? 

Classicamente, in effetti, è un problemuccio non da poco.

Partiamo dalla congiunzione “e”. 

Ok, in latino era “et” e in inglese sarebbe “and”. Ma questi, caro Fabrizio, sono fronzoli linguistici nei quali non devi perderti. Stai sui concetti con me. 

Interessante, infatti, è invece che tutte quelle particelle esprimano la stessa cosa, che in logica corrisponde ad un’operazione che prende due enunciati singoli (“odiare” e “amare”) detti atomici, (cioè non scomponibili ulteriormente in altri enunciati) e li mette insieme in un modo particolare: li congiunge appunto. 

E infatti la “e” della lingua naturale (italiano o latino o inglese che sia) esprime (semplificando un poco) un cosiddetto “connettivo”: la congiunzione appunto.

Tale connettivo esemplifica quell’operazione che, linguisticamente è analoga all’intersezione insiemistica.
Sarà facile quindi capire che la congiunzione di due frasi, “io amo” e “io odio” è vera se e solo se entrambe le frasi di partenza sono vere (come dire che “vado al cinema e mangio la pizza” è vera se se e solo se è vero che vado al cinema ed è vero che mangio la pizza). 

Dunque, stabiliamo ora che “A” rappresenti “io odio” e “B” rappresenti “io amo”.

Scriviamo allora AB ed ecco che, senza spiacerci troppo se ai latinisti e ai poeti venga una sincope, abbiamo formalizzato il carme di Catullo (cioè proprio “Odi et amo”).

Il problema nasce dal fatto che “odiare” è la negazione di “amare”. E la negazione è un altro connettivo (e si scrive così “ ¬ ”).

Per cui, invece di dire AB (odio e amo) dovrei piuttosto scrivere A¬A (come a dire “odio e non odio”). Anche per uno come te dovrebbe essere facile capire che questa affermazione non possa mai essere vera, perché A¬A è una contraddizione, giacché se è vera “A”, la sua negazione sarà per forza falsa (e viceversa). Quindi non possono mai essere vere entrambe e rendere così vera la congiunzione.

Il tuo ragionare classico rileva la contraddizione, la trasforma in dissonanza cognitiva e te ti senti un miserabile imbecille. Un po’ lo sei, perché se scrivi a questa rubrica dovresti ricordare e dunque sapere che la logica del cuore non è quella che pensi te.

Infatti è vero che A¬A è una contraddizione, ma solo classicamente.

Invece, prendiamo, ad esempio, la logica trivalente del grande Łukasiewicz . 

Questa logica ha appunto “tre valori” di verità (a differenza di quella classica che ne ha solo due). Questi valori sono “vero”, “falso” (come nella classica) ma poi c’è anche “indeterminato” da intendersi qui come qualcosa che “potrebbe essere sia vero che falso”.

Ecco. Senza entrare in tecnicismi, nella logica di Łukasiewicz A¬A non è sempre falsa. 

Nel caso in cui “A” sia indeterminato, lo è anche la sua negazione. 

Pertanto, la congiunzione di due frasi indeterminate rimane indeterminata.

Come dire che aveva visto lungo Catullo, che nel carme dice infatti che non sa perché senta di amare e odiare al contempo, eppure lo sente e la cosa lo crocifigge dal dolore (Catullo non poteva non essere un classicista del resto).

Solo che il poeta latino ci scrive una delle poesie più belle della storia dell’umanità mentre te invece, caro Fabrizio, frigni come un paviduccio di quart’ordine e basta.

Per cui caro mio, comprenderai come non possa certo dirti io cosa fare. 

Tuttavia, posso aiutarti a capire che non c’è nulla di strano nel provare sentimenti contrastanti.
Anzi, è la condizione di base del nostro sentire. 

Insomma, questa indeterminatezza è davvero un po’ la cifra del nostro ragionare col cuore.


***

Dear Expert,

I’ve been seeing a young woman lately that I met through work. When we are spending time together everything goes swimmingly, she’s affectionate and passionate, but when we are apart she acts distant as if she feels annoyed by the idea of dealing with me.

I really don't know what to do. I thought I had a crush on her at first, but when she acts in a mean way I truly despise her. Sometimes I am about to text her that I don’’t wanna see her again but then I take a step backwards. Can you help me?

Thanks,

Fabrizio

Dear Fabrizio,

the first thing I feel like telling you is that you’re too damn basic and schematic.

Leaving that aside, even if that would be my natural response to you, sticking to that simplistic statement wouldn’t be that useful at all for you, but more importantly it could create issues for me as well since I would have to handle your complaints and especially the ones of those of publishing this column.

That’s why I will guide you through how the problem is rooted in you and in your classical way of thinking.

The poet Catullus already knew this and addressed it in his poem “Odi et amo”  (Carme 85)

From a classical standpoint it is a tough dilemma,

Let’s start with the conjunction “e” (and)

Ok, in Latin “et” and in english “and”, but these are just frivolous linguistic musings , so don’t get too caught up in them. Let’s focus on the bigger concepts. 

What’s more interesting, is that all of those  grammatical parts express the same thing which in Logic produces two single statements (hate and love), described as atomic (not divisible in other statements) and it brings them together : it connects them, as we were saying.

That’s how the “e”/and of any language, (Italian, Latin or English) is considered (simplifying a bit a  “connective”: a conjunction.

That conjunction is an example of the process that, linguistically speaking, is analog to the intersection in set theory.

It will be easier to understand how the conjunction of two sentences, I love and I hate is true only if both of the sentences we start form are true (like “I go to the movies and I eat pizza” is true only if it’s true that I go to the movies and if it’s true that I eat pizza)
Therefore let’s establish that “A” represents “I hate” and “B” represents “ I love”

Let’s postulate that AB and,  while hoping that the Roman poets aren’t rolling in their graves, we have turned Catullus’ poem into a formula (basically “Odi et amo”)

The problem starts from the fact that “hate” is the negation of “love”. And a negation is another connective ( written as  “ ¬ ”)
That’s why instead of saying AB (hate and love) I should write A¬A (as if I were saying “I hate and I don’t hate)”. Even for a simple brain like yours it should be easy to understand that this statement could never be true, because A¬A is a contradiction, and there if “A” is true, its negation will necessarily be false (and viceversa)  And they can’t be both true at once and be applied to this conjunction.

Your classical reasoning bumps into the contradiction, it turns into cognitive dissonance and you feel like a miserable fool. You sort of are, because if you are writing to this column you should already know that the Logic of the heart is not the one you are thinking of.

It’s a matter of fact that  A¬A is a contradiction , but just in classical terms.

Instead let’s take, for example, the trivalent logic of the wonderful Łukasiewicz
This Logic has “three truth-values” (compared to the classical one that has only two). These principles are “true, “false” (like in the classical one) but then there is also “undetermined” which we consider as something that “could be simultaneously true or false"

There you go! Without getting too technical, in Łukasiewicz’s logic A¬A is not always false
In case A is undetermined, so it’s its negation. 

Therefore the conjunction of two undetermined statements remains undetermined. 

Catullus was really ahead of its times, and in the poem he says in fact that he doesn’t know why he feels both love and hate at the same time, but he does feel it and that tortures him (Catullus was soooo classical) 

And yet the Roman poet writes one of mankind’s best poems while you, my dear Fabizio, are just whining like a baby. 

That’s why, my dear, you’ll understand I truly can’t tell you what to do.
I can help you understand though that there is nothing strange about feeling contradicting emotions 

Not just that, it’s the basic foundation for how we feel things as humans.

Basically this indeterminate state is at the core of how our Heart reasons.

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