LA LOGICA DEL CUORE - LOGICAL AFFAIRS OF THE HEART #6
Una rubrica mensile dedicata ai problemi sentimentali “millennial” per tutti quelli che seguono Hook, firmata immancabilmente dal nostro Esperto.
A monthly column that tackles the matters of the heart of our millennial era, for all of our loyal followers, penned by our Expert, our advice columnist.
Negli episodi precedenti avete conosciuto il nostro filosofo della scienza, il sedicente Esperto e discusso altri problemi. Introdurrà per voi, seguaci di Hook, la rubrica La logica del Cuore, che analizzerà secondo i dettami della logica classica i vostri problemi d’amore. Sarà qui per voi ogni mese. Vi invitiamo a scrivergli e sottoporgli i vostri dilemmi. Lui vi darà risposte esatte.
In the previous episodes you met our brilliant scholar of Philosophy of Science, our self-appointed Expert who discussed other issues. He will guide you, our trusted Hook readers, through this column The Logical Affairs of the Heart, analyzing your modern romantic problems, through the lens of Classical Logic. He’ll be here for you every month. Feel free to write him your most intimate doubts and open up to him. He will always have the right answer.
The English Version is right below the Italian one.
Caro Esperto,
mi chiamo Lucia e come gli altri ti scrivo per questioni di cuore.
Spero tu possa aiutarmi davvero. Sto uscendo con un ragazzo di nome Matteo. Un tipo sveglio e pieno di inventiva e di interessi. Ancora non direi di essere innamorata ma sicuramente sono presa.Matteo, a differenza mia, ha un sacco di amici e amiche. E con alcuni di loro ho visto che è molto affettuoso e fisico (altra grossa differenza con me) al tal punto che non ce l’ho fatta a non chiedergli cosa fossi io per lui, come mi vedesse, se fosse innamorato di me o mi vedesse solo come un’amica.
“Amicizia o amore non li vedo così distinti” mi ha risposto candidamente. A caldo io ho sorriso tra la civettuola e l’imbecille ma poi ripensandoci è stata una mazzata. Non so che fare. Non voglio impegnarmi con qualcuno che non vede differenze tra amore e amicizia. Ma mi piace davvero tanto. Che devo fare?
Grazie
Lucia
Come se non bastasse, capita a volte che, fra queste parole usate con sensi diversi, ci sia un connettivo (quel termine che rappresenta linguisticamente l'operazione logica di legare insieme due enunciati), e allora i problemi si complicano ancor di più.
Mi riferisco a quella parolina “o”. Che è la rappresentazione linguistica dell’operazione logica detta disgiunzione.
Per te, Lucia, “ti sono amico oppure ti amo” è una frase nella quale la disgiunzione è appunto esclusiva. Vuol dire o una o l’altra, ma non entrambe.
Se sei mio amico (come cantava Max Pezzali) non c’è verso che tu possa anche essere mio amante. E viceversa.
Ma ti sei chiesta se Matteo la intenda in questo modo?
Se per Matteo insomma, si possa essere amici o amanti ma anche entrambe le cose?
Non è una domanda peregrina né un sofisma.
La logica infatti adotta più spesso la disgiunzione inclusiva. Nella quale le alternative non si escludono necessariamente.
Per esempio per capire le ragioni della Guerra dei Sette anni servirebbero, si dice mi pare in quel capolavoro della cinematografia che è stato Barry Lyndon, uno storico o un filosofo. Ma nulla vieta che esista qualcuno che sia entrambe le cose. Uno storico può essere anche filosofo del resto. E non c’è problema per un filosofo nel possedere anche una laurea in storia.
Scendendo al tuo livello, si potrebbe dire che servirebbe un amico o un amante per stare bene. E perché non qualcuno che sia entrambe le cose?
Ecco un esempio di disgiunzione inclusiva.
In italiano, quando si tratta la disgiunzione, permane la confusione, da qui il tuo cruccio puerile.
Altre lingue aiutano di più. L’inglese, per esempio, con la sua distinzione tra il semplice “or” (la disgiunzione inclusiva) e la costruzione “either…or” (quella esclusiva). Il latino risulta ancora più netto. Gli antichi romani, razionali e precisi, dicevano “vel” per la prima (e non a caso la logica usa il simbolo ∨ per la disgiunzione) e “aut” per la seconda. La quale infatti spesso viene ripetuta due volte quando si vuole spingere qualcuno a dover compiere una scelta che comporta una decisione la quale esclude sicuramente l’altra.
Gioca su questo il filosofo danese Kierkegaard quando scrive (per l’appunto) il suo famoso Aut-Aut che è, se vogliamo semplificare, un libro proprio sulla scelta.
Una scelta tra la vita estetica oppure quella etica. Vivere nell’immediatezza, con tutto ciò che può venirne di inatteso oppure coltivare la pazienza della riflessione che porta alla responsabilità?
Visto l’infimo livello intellettuale delle tue preoccupazioni però, non vorrei spaventarti con tanta cultura e sarà per te più elementare comprenderlo con il proverbio “bere e soffiare non si può fare”, come amava ricordare mia nonna.
Se non sei disposta a seguire Matteo sulla disgiunzione inclusiva circa i sentimenti, allora forse è il caso che tu faccia come Kierkegaard e opti per una delle due alternative: amore o amicizia?
Insomma, tutto questo per dirti che anche tu ora devi scegliere.
Capire che vuoi fare, se provare ad andare avanti con questa frequentazione (inclusiva) oppure chiuderla qui (perché non la reggi).
Lascio a te decidere se questo “oppure” sia inclusivo o esclusivo (ma non entrambi!).
***
Dear Expert,
I’m Lucia and I know this is one of the many many letters you’ll receive, full of romantic troubles. I’m going out with Matteo. He’s a clever and enthusiastic guy, with tons of cool interests and passions. I’m a bit of a loner, while Matteo has a plethora of friends. He’s very affectionate and physical with some of them (another instance where I’m the opposite) and it got to a point where I was so confused and frustrated that I had to ask him if he saw me as a friend or something more. “I don’t really see the difference between friendship or love” was his genuine reply. In the heat of the moment I forced a plastic smile, but then it me in the worst possible way. I don’t know what to do. I don’t want to commit or waste my time on someone that can’t separate friendship and love, but I like him a lot. What’s your advice?
Thank you,
Lucia
Dear Lucia,
It still escapes me why you all trust me with solving your mental issues. That said, as I see it, the origin of your problem, as usual, starts with the fact that mere mortals like you speak through words that have multiple uses and meanings.
As if this were not enough, sometimes, on top of these confusion around the meaning of something, there is a connective that stands out (the term that linguistically represents the logical operation of binding two sentences together), and that;s why the problems become even more complicated. I'm referring to that little word "or". Which is the linguistic representation of the logical operation called disjunction.
For you, Lucia, the sentence “I’m either your friend or I love you romantically” implies an exclusion linked to that disjunction. It only means one thing or the other, but not both. If you’re in the friend zone (like they sang in those insufferable 80s rock ballads “What started out as friendship has grown stronger” ) you cannot get out of it. And viceversa.
But did you ask yourself if Matteo interprets this in the same way?
If for him it’s possible that you can be friends and lovers at the same time?
It’s not a provocation or a sophism.
Actually when ti comes to Logic we often use the inclusive disjunction more often. There are no outcomes that exclude one another.
For example if you want understand what caused the Seven Years’ War you would, need - to quote Barry Lyndon, cinematic masterpiece - a historian or a philosopher.
But nothing says that someone can be both. A historian can also be a philosopher most of the time. And it wouldn’t hurt for a philosopher to ave a Degree in History.
In layman’s terms you could argue that you’d need a friend or a lover to feel loved. And why not both?
That’s how a disjunction can suddenly be inclusive.
In Italian there is a bigger confusion which makes your whiny letter more understandable/
Other languages take it easy. In English there is a distinction between a simple “or” and the distinction “either….or” which suggests an exclusion.
Ancient Latin is even more clear. The Ancient Romans, precise and rational people, used “vel” int he first scenario (and in Logic we use the symbol ∨ to mean disjunction) and aut” in the second one. The latter is usually repeated multiple times to indicate that there is a choice to be made, to force someone into a decision.
The Danish philosopher Kierkegaard knew this when he published his famous book titled appropriately Aut-Aut which tackles matters of distinction.
A choice between the aesthetic life and the ethical one. You could either live in the “here and now”, with all the unexpected elements that can arise, or work on your patience, on the responsibilities that come with reflection.
Given that your worries are far more low-brow, I don't want to overwhelm you with such big thoughts and it’s easier to just resort to my grandma’s ol saying” you can’t drink and blow at the same time”
If you don’t feel brave enough in following Matteo in his way of life, based on inclusive disjunction maybe you should do what Kierkegaard does and focus on the two alternatives: love or friendship?
In the end it’s up to you. Do you wanna keep on seeing him (inclusively) or call it quits (excluding this possibility?
I’ll leave it up to your instinct if this “or” is inclusive or exclusive (but it can’t be both!).